Prima o poi arriva il tempo per tutto - 2014



In quest’anno come non mai ho imparato che il tempo arriva, per tutto.

Da emigrata, e per non dimenticare il contesto madrileno, che resta sempre il fulcro intorno al quale girano vite diverse, avventure, girano soldi e girano lavatrici, anche in un contorno accelerato come questo, dobbiamo abituarci alla pazienza. A parte il fine/inizio anno, e a chi mi chiede continuamente: c’è crisi? vorrei rassicurare sul fatto che se la crisi c’è nei grandi discorsi globali e dove la mia intelligenza di intrattenitrice non arriva, la crisi può non esserci se ce la togliamo di torno. A Madrid si trova lavoro se si vuole, ho visto gente lottare, ma ho anche visto gente non accontentarsi e trovare il proprio obiettivo. Spero che chi è qui possa i confermarlo, e che chi no, beh meglio cerchi un’attitudine più positiva e la motivazione grande, di star bene. Credo che se non avessi avuto tante spinte al mio bisogno di essere indipendente e liberarmi dei problemi, probabilmente nemmeno sarei dove sono. Forse è già stato discusso per altri aspetti, ma vorrei ribadire che soprattutto nel tema lavorativo, agli spagnoli piace molto lamentarsi, e alla fine, solo alcuni decidono di sfruttare le opportunità di Madrid e delle reti sociali per prendere una decisione: andarsene dalla Spagna? alla fine devono ammettere che si sta troppo bene. Tutto arriva con fatica anche qui, anche tra un botellín e un altro, tapas baratas, e “garrafones” nelle discoteche,  va tutto bene quando dipende da noi.

     Spostando il tutto a un microcosmo qualunque, è quando ti bloccano in quell’irrazionale che non è proprio tuo, che ti senti perso, non lo puoi controllare, e la sofferenza che vuoi soffocare è proprio quella con cui devi convivere un tempo, e lasciarla con te finché non sarà lei ad andarsene. Credo che lo faccia gradualmente, allontanarsi, ma poi arriva uno di quei giorni in cui dici “oggi” e sai che è l’ultima volta che verserai una lacrima in più per quella piccola croce della tua vita. Anche se ce ne saranno altre, la vita è bella perché è così. E in un momento vedi chiaramente la saggezza innocente di quella cara amica che: "dalle cose che ti fanno male bisogna stare lontano", blocchi tutto come fosse un’opzione di privacy in social network e cerchi di aggrapparti a piccole cose che aiutino. Inizialmente riempi vuoti, i vuoti della non sofferenza, che a volte non sono altrettanto ideali, ma fanno parte di un percorso naturale. Ti aggrappi a quei propositi, che l’anno nuovo aiuta. E non sono d’accordo che mai i buoni propositi si portino a compimento. Certo se la maggior parte delle volte servono a chi li fa per mettersi l’anima in pace e sentirsi meglio per un mese, per poi tornare a frustrazione ancora più grande nel non averli compiuti, servono anche a chi dice che non li fa tanto non li compie, perché evidentemente crede di non aver nulla da migliorare o non ha voglia di impegnarsi a provarci. Devo ammettere che nonostante le forze di volontà più grandi riescano, non sempre è immediato il successo, soprattutto se i propositi sono tanti. Ma maturandoli, con alcuni si inizia male, quel’”oggi” vale anche per loro, che al contrario dei ricordi dannosi allontanandosi, quelli entrano poco a poco, dobbiamo solo essere aperti a sacrificarci per un breve tempo, ma anche quello nel fondo fa bene. Il godere tutto al massimo fa esplodere. Esplodi come dopo aver mangiato tanta cioccolata da non poterne più, da fare tanto amore che ti fa più male, da veder tanta incoerenza da passarti la voglia di cercare. E allora lasciamo spazio ai ricordi di tutti i tipi, a quelli più assurdi, dejavu di  concerti di tanti anni fa e altri più recenti, persone che si incrociano. E resti li, in quel limbo tra star bene ed essere felice, che non sono la stessa cosa.
Buon mese di buoni propositi a tutti, buon "oggi", buona ricerca.


Commenti

Post popolari in questo blog

L'ARRIVO

Bangkok - giorno 2

#23F o 15 M-alasaña