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Prima o poi arriva il tempo per tutto - 2014

In quest’anno come non mai ho imparato che il tempo arriva, per tutto. Da emigrata, e per non dimenticare il contesto madrileno, che resta sempre il fulcro intorno al quale girano vite diverse, avventure, girano soldi e girano lavatrici, anche in un contorno accelerato come questo, dobbiamo abituarci alla pazienza. A parte il fine/inizio anno, e a chi mi chiede continuamente: c’è crisi? vorrei rassicurare sul fatto che se la crisi c’è nei grandi discorsi globali e dove la mia intelligenza di intrattenitrice non arriva, la crisi può non esserci se ce la togliamo di torno. A Madrid si trova lavoro se si vuole, ho visto gente lottare, ma ho anche visto gente non accontentarsi e trovare il proprio obiettivo. Spero che chi è qui possa i confermarlo, e che chi no, beh meglio cerchi un’attitudine più positiva e la motivazione grande, di star bene. Credo che se non avessi avuto tante spinte al mio bisogno di essere indipendente e liberarmi dei problemi, probabilmente nemmeno sarei dove son

Appartamento non convenzionale

Per le strade di Madrid con una regolarità assai piacevole tutti i giorni percorro la mia via verso il lavoro Visualizzazione ingrandita della mappa e una mattina come tante preparo borsa a tracolla, sacchetto con cioccolatini italiani, musica nelle orecchie per pensare. Da ormai un mese passo a fianco ad una comunità nigeriana, al parrucchiere con gli occhiali da vista colorati, al signore che fa uscire i churros con la loro forma caratteristica dall'impastatrice e si mostra attraverso il vetro del suo bar. Un ragazzo con l'Ipod che vedo ogni mattina, il sole - mi sto abituando a un tempo troppo bello - e il mio passo scattante che non mi fa sentire alcun freddo. E' lunedì e ripenso al giovedì notte di salsa, e al sabato notte, alle luci del Joy che rischiarano la chiusura delle 6 del mattino, il dolore ai piedi, la metro. Osservo nei bar le persone che fanno colazione e oltre a chiedermi perchè in italiano non esista la parola "colazionare" che sa

TRA PALCO E REALTA'

Una domenica sera senza sonno e una ragazza piena di buoni propositi che torna a casa e non ha voglia di andare a dormire.  Quasi per voler estendere all'infinito questo fine settimana, quasi per far finta che vada tutto bene e invece qualunque cosa è una miccia in un mucchio di fieno. Siamo donne, penso, e mi giustifico nel brulicare dei giudizi sparati un po' oltre le coscienze. E così nel relativismo più assoluto, o almeno nel cercare di arrivarvi, mi chiedo, ma io, che posto ho? qual è il mio ruolo? come mi vedono gli "altri"? Gli altri poi, questa entità informe, massiva e pericolosa, fantasmagorica. Sembra sempre esserci un "altri" che ci influenza, che impaurisce, che convoglia le nostre scelte. Oggi, quell'altri mi ha fatto paura, e oggi mi sono resa conto che quell'altri non è altro che me stessa. E' quella parte di noi stessi che ci regola, che ci inibisce, che ci fa sentire in colpa. Non è quello che corrisponde al pensiero reale di u

DOMINGO N. 2

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Partire dagli stati d'animo, dalle conversazioni skypizzate, o dal lavoro e dalle curiosità della città...? Innanzitutto devo un po' accattivarmi i miei lettori fedeli, i miei più cari amici e amiche. Grazie per il tempo che dedicate a conoscere tutte le mie avventure. E con questo abbandono subito lo stile piagnisteo da carrambata che fa molto tv italian trash. Lo scrivere es otra cosa.  Il lavoro di questa settimana è stato talmente intenso da non potere essere riassunto ora, che è già domenica sera e la mente vola anche troppo al fantomatico lunedi che nessuno vorrebbe mai come da stereotipico luogo comune del lavoratore. Soprattutto oggi che forse a causa del troppo relax e del troppo tempo per pensare, sono stata sull'orlo di una lacrumuccia, ma no, non ancora, ha resistito cristallizata lì nel suo film oftalmico. Qui nella città "senza gatti" - convinte che non ve ne fossero fino a ieri sera... - abbiamo fatto la passeggiata  del domingo familiare, immerse

P I E N E Z Z A

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L'inizio di questo blog e l'inizio di un pezzo importante di vita erano protratti a questo esatto istante, che oggi finalmente prorompente diventa PRESENTE, reale.  Un fase di magra frustrazione, sempre costruttiva, ha fatto sì che la determinazione sulle avversità avesse la meglio. E ancora una volta, posso testimoniare che continuando a volerlo, facendo di tutto, sperando fino in fondo, quel momento arriva.  Una laurea e un voto che non sono solo questo. Sono il riflesso di momenti di vita incredibili. Dietro quel momento circondata da tutte le persone che amo, io, la protagonista, davanti ad una commissione di professionisti che non appare più cosi intimorente. Oltre a quel dialogo di specialità linguistiche, oltre a quelle pagine scritte con passione e grinta, ci sono separazioni, persone che vanno segnano e tornano, amicizie profonde, pensieri sul futuro, tensioni, amori, lacrime, assenze. Oggi più che mai ho potuto dimostrare quello che faccio da tempo. E tutto torna. I c

Autumn in Verona

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La brezza contro la faccia andando in bicicletta al lavoro le mattine uggiose non è più la stessa, non più tiepida, eppure è forte il contrasto con le hits dell'estate che ci vedevano ballare fino a tarda notte al mare, noi amiche inarrestabili fautrici di notti piene di spensieratezza briosa. E tutte queste canzoni racchiuse in un sogno spagnolo, con la nostra cara compangna di avventure partita per l'esperienza studentesca erasmiana, ma sempre nei nostri cuori. E cosi si avventa su di me la fine della stagione, una stagione durata anni, una stagione che si porta via un'infanzia e tante sofferenze. Si avventano su di me i cambiamenti drastici di una casa che si fa piena di calore ogni giorno che passa, di preoccupazioni materiali che devono sparire a breve, se tutte le ricerche e la buona volontà vengono ripagate con un dono. I giorni grigi non aiutano a non pensare all'età giovane fuori tempo, al futuro che con la sua incertezza ci inghiotte in un meccanismo di paura
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E va bene devo rassegnarmi. L'ho sognato, agognato, immaginato troppo come vero, ma non è andato. Avrei almeno voluto la risposta negativa, ma ai non selezionati non fanno sapere niente, tanto loro poveretti non devono prepararsi. E Avanti.

ATTESA

Incredibile l'attesa. Ti cristallizza, ti pietrifica nel momento eterno. Attendi di saper che fare della tua vita, attendi risposte che potrebbero portare a un cambiamento radicale nel giro di un mese, e così a cuor leggero te lo faranno sapere. Così passa una giornata in cui non trovi nemmeno il senso, impossibile studiare perchè non vedi il fine. Il mio limite è la pianificazione:  quando ho in mano le date della mia vita è sempre stato un gioco da ragazzi. Decidevo, agivo, annientavo l'obiettivo. Ma adesso posso solo desiderare! e sperare nell'avverarsi di un sogno, e di un altro obiettivo che più che sogno è necessità.