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Cosa cambia...?(dedicato a las calles de Madrid)

Cosa cambia se andare per le strade di Madrid ti fa triste, se quello sconosciuto in più sei tu, se nel mezzo della folla ti senti solo, se essere te stesso inizia a non piacerti più? Cosa cambia se la felicità non dura,  se tutto ha un senso di un giorno, se le persone durevoli di una vita sono solo quelle lontane? Eppure anche loro sono passate da qua. Se quello che hai da dare non basta più a te stessa, se le tue stesse bugie non vuoi più sentire, cambiale tu. Perdonati. Confessati. Rialzati e corri. Le strade di Madrid non sono mai uguali, a volte buone a volte meno. Ti regalano un alba sul rio Manzanares, o un tramonto in un salone familiare,  tra fumo e alcol, spesso hai qualcosa da dimenticare.

Fiestas Navideñas en mi casa Madrileña

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E come nelle migliori storie, sono le 11 dell' 11 gennaio e tutto va bene, qui a Madrid.  Dopo un'accurata valutazione del caso, ho deciso di trascorrere le festività qui, giusto per affrontare una nuova esperienza vitale. E' stato rigenerante: niente pranzi obbliggati, niente litigi dei parenti, sensazione di purificazione almeno apparente. E così dall'essere molto libera sono passata improvvisamente al molto indaffarata, per le calles di Madrid. Visite turistiche sotto un caldo sole che illumina il presepe all'aperto, danno un colore estivo a questo Natale. Appagante, non dover fare per forza regali a tutti, e ugualmente passare una vigilia di atmosfera domestica, con un tacchino gigante in tavola e varie nazioni intorno. La scoperta i nuovi sapori e odori, luci che cambiano colore, panettoni spagnoli. E così il lunedi di Santo Stefano è già lavorativo, ma il clima rilassato è meglio di una vacanza. Stuzzichini e cañas prima e durante il lavoro, colazioni e caf

Primera Semana

Fantastica domenica primaverile oggi a Madrid. Sole, circa 12°, mi alzo tardi, colazione abbondante. Me la sto prendendo comoda, sto coltivando tempo per me. Ma oggi è il momento di incrementare quel processo di ambientamento, che prevede di poter fare all'incirca tutte le attività dell'environment natale. Questo implica alzarsi, mettersi l'abbigliamento da running e incamminarsi per la prima volta verso il vicino Parque Santander . Ovviamente a 5 minuti da casa mia, situata dove c'è praticamente tutto.  Le grandi città: non devi essere solamente nel centro storico per avere tutto. Anche spostandoti di una decina di km dal pieno centro, continuano ininterrotti a ripetersi in ogni via tutti i negozi, locali, supermercati, senza lasciar scoperta nessuna zona. Ovviamente ci sono le vie caratteristiche, quelle dei negozi di abbigliamento magari, ma il resto si trova ovunque. Vinco la pigrizia incipiente, Ipod e attraverso la grande strada che mi separa dal parco. E'

L'ARRIVO

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Un po' per caso, un po per destino o volontà, mi ritrovo ad affrontare un nuovo periodo all'estero, a metà ancora tra studio e lavoro, apprendimento e guadagno.  C'è chi dice che lo volevo, c'è chi mi stima, c'è chi non comprende. Fattostà che siamo ancora qua, nuovo incubo valigie, nuovo appartamento, nuova città, stranieri. E sono una testimonianza delle tante, che fuggono dal paese d'origine per cercare fortuna. In realtà non sono poi così avventuriera, non sono passata dalle stelle alle stalle, sono in un paese più che civilizzato -  qui i paragoni con il recente soggiorno argentino sono inevitabili - già assunta come stagista con un progetto europeo. Dejavù: all'aeroporto Valerio Catullo di Verona, esattamente come alcuni mesi fa. Eppure stavolta non mi scendono lacrime. C'è più nervoso, agitazione, come di chi lascia un sacco di sospesi e ha paura di non riuscire a risolverli. Non ci sono lacrime perchè non mi sento più sola, ma solo un po&