Post

Primera Semana

Fantastica domenica primaverile oggi a Madrid. Sole, circa 12°, mi alzo tardi, colazione abbondante. Me la sto prendendo comoda, sto coltivando tempo per me. Ma oggi è il momento di incrementare quel processo di ambientamento, che prevede di poter fare all'incirca tutte le attività dell'environment natale. Questo implica alzarsi, mettersi l'abbigliamento da running e incamminarsi per la prima volta verso il vicino Parque Santander . Ovviamente a 5 minuti da casa mia, situata dove c'è praticamente tutto.  Le grandi città: non devi essere solamente nel centro storico per avere tutto. Anche spostandoti di una decina di km dal pieno centro, continuano ininterrotti a ripetersi in ogni via tutti i negozi, locali, supermercati, senza lasciar scoperta nessuna zona. Ovviamente ci sono le vie caratteristiche, quelle dei negozi di abbigliamento magari, ma il resto si trova ovunque. Vinco la pigrizia incipiente, Ipod e attraverso la grande strada che mi separa dal parco. E'

L'ARRIVO

Immagine
Un po' per caso, un po per destino o volontà, mi ritrovo ad affrontare un nuovo periodo all'estero, a metà ancora tra studio e lavoro, apprendimento e guadagno.  C'è chi dice che lo volevo, c'è chi mi stima, c'è chi non comprende. Fattostà che siamo ancora qua, nuovo incubo valigie, nuovo appartamento, nuova città, stranieri. E sono una testimonianza delle tante, che fuggono dal paese d'origine per cercare fortuna. In realtà non sono poi così avventuriera, non sono passata dalle stelle alle stalle, sono in un paese più che civilizzato -  qui i paragoni con il recente soggiorno argentino sono inevitabili - già assunta come stagista con un progetto europeo. Dejavù: all'aeroporto Valerio Catullo di Verona, esattamente come alcuni mesi fa. Eppure stavolta non mi scendono lacrime. C'è più nervoso, agitazione, come di chi lascia un sacco di sospesi e ha paura di non riuscire a risolverli. Non ci sono lacrime perchè non mi sento più sola, ma solo un po&